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Come riconoscere l’umidità da infiltrazione sui muri

A molti di voi sarà capitato purtroppo di notare di punto in bianco un alone sulla superficie di una parete di casa. Si tratta del primo segnale di un’infiltrazione d’acqua che sta impregnando la parete e che può diventare giorno dopo giorno più visibile. Le cause possono essere diverse e lo stesso si può dire delle soluzioni; la cosa molto importante da fare è non sottovalutare il problema e agire rapidamente, così da limitare il più possibile i danni.

Quando si nota la presenza di umidità nel tetto o nelle pareti di un edificio, sia all’interno che all’esterno, è necessario individuare tempestivamente le cause per intervenire e prevenire il deterioramento dei materiali, sia da un punto di vista estetico, ma soprattutto da quello strutturale.

Il danno si manifesta solitamente con la formazione di macchie umide più scure sull’intonaco o con la comparsa di aloni o imperfezioni che rovinano progressivamente la pittura sulle pareti o sul soffitto.
Se il problema viene affrontato subito, eventuali danni causati dall’esposizione prolungata all’umidità, come la muffa, non avranno il tempo di svilupparsi, consentendo di ridurre i costi di riparazione.

Se invece il problema dell’umitidità sui muri di casa viene ignorato fin dall’inizio, per incuria o semplicemente perché è invisibile a occhio nudo, i danni possono diffondersi rapidamente. La muffa impiega solo poche settimane per svilupparsi e propagarsi. Se si evita di affrontare un problema di questa portata fin dall’inizio per risparmiare sui costi a breve termine, è molto probabile che ci si ritrovi con una fattura costosa qualche mese dopo. Più si aspetta, più l’emergenza si aggrava e più si finirà per spendere nel lungo periodo.

È quindi importantissimo procedere alla ricerca della causa dell’infiltrazione e capire quanto prima se quest’ultima è dovuta alla rottura di un tubo o se invece l’umidità stia entrando dall’ambiente esterno per via di un isolamento non efficiente.

Sembra strano da dire, ma in questi casi è bene sperare che la causa dell’infiltrazione sia un tubo rotto; questo perché nella maggior parte dei casi è possibile risolvere il problema in maniera definitiva. Certo, bisognerà chiamare un professionista che si occupi prima di tutto di individuare la perdita e successivamente di ripararla. L’entità del lavoro dipende logicamente dal danno; potrebbe essere una riparazione semplice o più complessa nel caso in cui ci sia da sostituire una porzione di tubo molto lunga, come capita spesso negli edifici vecchi che hanno impianti logori.

Una volta effettuata la riparazione, sarà necessario attendere tre o quattro settimane affinché le pareti si asciughino prima di procedere all’eventuale restauro dello strato di intonaco.
Quindi questo è quello che succede in generale quando si rompe un tubo dell’acqua, ma le cause dell’umidità possono anche essere diverse e dipendere invece da infiltrazioni che dall’esterno superano gli strati di materiali isolanti presenti nelle pareti, fino ad entrare in casa.

In cosa si differenzia l’umidità da infiltrazione

Lo sviluppo di macchie che derivano da infiltrazioni di acqua è simile a prima vista a quello che dipende dalla rottura di un tubo, ma ci sono delle differenze che possono permetterci di capire se si tratta di un caso o dell’altro. Raccomandiamo comunque di consultare rapidamente un esperto del settore non appena si nota che si sta formando una macchia sulla parete.

Il generale uno dei fattori che può suggerire l’origine del danno è la velocità di propagazione. Infatti se notiamo un peggioramento rapido della situazione (da un giorno all’altro o addirittura a distanza di ore) possiamo pensare che il problema dipenda da un tubo rotto. Al contrario se vediamo che la macchia ha uno sviluppo lento, specie in corrispondenza di giornate di pioggia o particolarmente umide, allora probabilmente si tratta di un’infiltrazione.

Sia che l’acqua si infiltri nella vostra casa attraverso le crepe nelle fondamenta, dal pavimento del seminterrato, dal tetto, dai rivestimenti o persino attraverso le finestre, è comunque fondamentale agire tempestivamente.

Come riconoscere l’umidità da infiltrazione

Ad occhio nudo potremmo rilevare che le macchie all’interno risultano circoscritte ad un punto preciso e che a queste corrispondono all’esterno altre macchie simili, ma generalmente molto più estese a livello di superficie e con una maggiore degenerazione dei materiali. Un altro indicatore di possibili problemi è rappresentato dalla condensa alle finestre; se notate un aumento di questo fattore, è possibile che stia aumentando il livello di umidità dell’ambiente a causa dell’inizio di un’infiltrazione d’acqua dall’esterno.

Se l’umidità arriva dal basso è anche possibile che si verifichino rigonfiamenti dei pavimenti, specie nel caso in cui sia presente un parquet o comunque un rivestimento in legno.

Quello che dovete fare quando notate questi segnali di allarme è contattare una ditta specializzata che procederà con un’analisi che può utilizzare mezzi tecnologici non invasivi, per distinguere una situazione causata dalla rottura di un tubo invece che da un’infiltrazione. Tra i sistemi più utilizzati troviamo:

  1. Le termocamere: possono essere impiegate in una prima fase come mezzo che consenta, attraverso gli infrarossi, la scansione delle aree interessate dal problema, evidenziando le zone con la maggiore concentrazione di umidità attiva. In questo modo si riesce ad individuare il punto di origine dell’umidità e di conseguenza progettare un intervento risolutivo specifico.
  2. Gas tracciante: in alcuni casi può essere utile intervenire nell’ispezione attraverso il gas tracciante, che è un test minimamente invasivo e permette di identificare i problemi critici nelle guaine bituminose e in PVC. Il gas utilizzato è una miscela di Azoto (95%) e Idrogeno (5%), compatibile con la norma ISO 14000; risulta quindi non inquinante per l’ambiente e soprattutto non è esplosivo, essendo inerte. Non è pericoloso da maneggiare o inalare e viene iniettato attraverso una piccola apertura, diffondendosi sotto il manto bituminoso e uscendo attraverso i punti critici della guaina stessa; viene identificato per mezzo di strumenti specifici e segnala in questa maniera eventuali perdite.

Grazie a questi strumenti tecnologici all’avanguardia, è possibile quindi vedere e monitorare istantaneamente danni e anomalie negli impianti, localizzare l’esatta posizione della perdita d’acqua, evitando inutili rotture delle pareti che poi andrebbero ricostruite, con un relativo dispendio economico.
Se dopo queste analisi le tubature risultano intatte è probabile che la causa dell’umidità provenga da infiltrazioni esterne.

Esaminando il tetto, il soffitto o la terrazza con strumenti non distruttivi, è possibile identificare rapidamente la fonte del problema; queste valutazioni sono utili per scoprire come risolvere definitivamente la situazione di emergenza, evitando che si evolva e che richieda interventi più lunghi e costosi. L’esperto, infatti, al termine della sua analisi, sarà in grado di consigliare i materiali da utilizzare e i lavori da eseguire per eliminare le infiltrazioni d’acqua alla radice.

Quando l’umidità da infiltrazione può fare danni

L’acqua è il secondo elemento più dannoso per la casa, subito dopo il fuoco e può portare conseguenze davvero spiacevoli come ad esempio il proliferare di muffa, funghi e batteri ed effetti negativi sulla salute dei residenti; ma anche l’indebolimento della struttura dell’edificio o della capacità isolante dell’involucro, con conseguente deprezzamento del valore di rivendita della casa e possibili procedimenti giudiziari per difetto latente non dichiarato all’acquirente in caso di vendita.

Una casa priva di umidità o di infiltrazioni d’acqua sarà sicuramente più sana, più sicura e offrirà un comfort migliore a tutti i residenti. Inoltre, sarà più efficiente dal punto di vista energetico e il suo valore di rivendita non diminuirà con il tempo.

Abbiamo già detto che in molti casi gli interventi utili ad eliminare o a limitare i danni che derivano dalle infiltrazioni d’acqua sono spesso piuttosto invasivi e decisamente costosi.

Ci sono comunque delle piccole precauzioni che si possono prendere per migliorare la situazione e tenerla sotto controllo nel tempo, evitando che peggiori in maniera drastica:

  • Areare il più possibile i locali, per far sì che il ricircolo dell’aria contribuisca a ridurre l’umidità dell’ambiente e ad evitare che la situazione degeneri in fretta. Questo accorgimento è molto utile, specie negli ambienti di dimensioni ridotte come ad esempio i bagni piccoli; dopo aver fatto una doccia, soprattutto durante l’inverno, è necessario aprire le finestre per far uscire rapidamente l’umidità che si è accumulata e che a lungo andare verrebbe assorbita dalle pareti, peggiorando eventuali situazioni di infiltrazioni esterne già presenti.
  • Riscaldare bene gli ambienti d’inverno, per asciugare le macchie il più possibile. In questo senso può rivelarsi molto utile piazzare una stufa a gas vicino alla zona in cui si notano le tracce delle infiltrazioni.

Questi accorgimenti aiutano a ridurre gli effetti negativi dell’umidità, ma naturalmente non risolvono il problema alla radice, che può essere trattato solo ed esclusivamente da imprese specializzate che individuino le cause dell’infiltrazione e strutturino un progetto dettagliato per eliminarle e riportare la casa alle condizioni ottimali.