La coltivazione di canapa legale non può prescindere da semi di cannabis di altissima qualità, che rispettino diversi standard. Abbiamo parlato con Matteo, un rivenditore di questi prodotti che aiuta quotidianamente i propri clienti a scegliere le varietà migliori!
Matteo: qual è la normativa attuale sui semi di cannabis legale?
La normativa non è difficile. Anzitutto è necessario acquistare i semi solamente tramite rivenditori autorizzati: sono di solito dispensari di cannabis light oppure vivaisti. Ogni seme appartiene ad una genetica selezionata ed è certificato dall’Unione Europea. E’ fondamentale conservare tutti i documenti dell’acquisto, dallo scontrino al cartellino, per almeno 12 mesi, per eventuali controlli sul prodotto.
I semi di cannabis legale possono contenere un massimo di THC, è giusto?
Esatto. Ai principianti consiglio sempre i semi standard, che contengono al massimo lo 0,2% di THC. Per chi è esperto oppure ha un’attività è possibile richiedere semi con un quantitativo massimo di THC pari allo 0,6%, ma la procedura deve essere registrata in modo un po’ più complesso. In ogni caso è perfettamente legale acquistare i semi e coltivare le piante in casa in entrambi i casi senza timore di ripercussioni legali.
I dosaggi di CBD invece sono più liberi: andiamo dal 10 al 25% circa. Alcune varietà ne contengono meno, e sono più indicate per la coltivazione per tessuti e fibre. Tutto poi dipende dalla genetica del seme scelto.
Sicuramente i tuoi semi sono di alta qualità, ma come possiamo riconoscerli senza il tuo aiuto?
Personalmente suggerisco sempre di affidarsi a vivaisti esperti che possono dare tutte le istruzioni e le informazioni sulla tracciabilità dei semi, o dei germogli già spuntati (anche questo è permesso dalla legge). Anche i rivenditori possono dare un grande aiuto agli acquirenti. Quello che conta è che i semi siano asciutti, rigidi, leggermente cerosi alla vista e al tatto. Se il seme si sbriciola sotto le dita oppure è crepato, significa che non crescerà o crescerà lentamente e producendo pochi fiori.
Un test molto facile da eseguire è quello del bicchiere: i semi di alta qualità vanno a fondo nell’acqua in massimo un’oretta dall’immersione. Dopo il test però è fondamentale piantarli subito, perché il loro ciclo vitale è già iniziato.
Cosa serve per coltivare in casa?
Oltre al seme scelto, inizialmente è necessario solo un buon terriccio ben drenato (magari con un po’ di ghiaia sul fondo del vaso) e un balcone. Si mette il seme nel terreno, lo si copre delicatamente, si dà un po’ d’acqua e si aspetta.
Dopo tutto dipende dal tipo di coltivazione. Chi coltiva outdoor, in campo, non ha bisogno di nulla: si trapiantano le piantine e si lasciano crescere. La canapa è una pianta rustica e molto resistente, non ha bisogno di grandi quantità di acqua, né di fertilizzanti specifici o costosi, né di antiparassitari.
Indoor, in casa, è necessario utilizzare delle lampade per imitare la luce del sole: più ore di luce la pianta riceve, più la qualità dei fiori sarà elevata.