Sono arrivati in Italia da qualche anno, hanno conquistato un posto tutto loro sugli scaffali dei negozi di giocattoli (diversi siti hanno dedicato loro un’apposita sezione), e il loro nome suona familiare a un numero sempre maggiore di genitori. Stiamo parlando dei giochi S.T.E.M., sigla inglese che (per chi ancora non li conoscesse) sta per “Science, Technology, Engineering, Mathematics”, che sarebbe a dire “giochi che includono attività di tipo scientifico, tecnologico, ingegneristico, matematico”.
Ma non pensate a semplici giochi multimediali, come ad esempio le app (anche educative) che in fondo non fanno altro che incollare i bambini di fronte allo schermo di un tablet o di uno smartphone, magari pensato appositamente per loro. Qui stiamo parlando di giochi affascinanti, multidisciplinari, che mirano invece a stimolare l’interesse e soprattutto l’iniziativa del piccolo giocatore nel campo scientifico-tecnologico (ma non solo, come vedremo tra poco). Questi giochi educativi mirano a proporre interrogativi teorici e pratici, la cui risoluzione richiede impegno, ragionamento, creatività e azione. Sono pensati per bambini e bambine di diverse età, che amano esplorare, conoscere e approfondire i misteri della natura in prima persona. Sperimentando, come dei piccoli Leonardo Da Vinci. Il fine, dichiarato, è quello di assecondare la curiosità dei bambini verso i principi che regolano il mondo che ci circonda, preparandoli al meglio ad affrontare il mondo di domani.
I giochi STEM possono consistere in esperimenti, come ad esempio trasformare un paio di limoni, due strisce di rame e zinco in una vera e propria batteria con cui accendere un orologio, o magari possono sfidare i bambini a costruire e (perché no?) a programmare un robot in grado di svolgere compiti elementari. Ma facciamo un esempio concreto, prendendo uno a caso dei giochi STEM recensiti su Regaliperbambini.org. Immaginate il classico kit di make-up per bambine, con tanti trucchi colorati e accessori per utilizzarli, l’equivalente gioco stem è un vero e proprio mini laboratorio in cui, partendo da ingredienti naturali, i vari cosmetici possono essere creati a partire da zero. È chiara la differenza?
Non serve essere dei geni, non si tratta di giochi riservati ai primi della classe, o di “giochi per bambini cervelloni”, come qualcuno si è affrettato a bollarli. I bambini sono gli esseri più curiosi del mondo, e non è necessario essere degli alunni modello per rivolgere la propria curiosità verso i misteri del mondo. Gli STEM Toys rappresentano invece l’esatto opposto, ossia l’opportunità di inseguire la propria curiosità ed imparare sulla base delle proprie esperienze, con i propri tempi, magari evitando di perdere tempo in letture che a volte risultano noiose o peggio poco chiare, senza che alla fine ci siano compiti in classe o interrogazioni.
È sbagliato pensare che soltanto bambolotti e pistole giocattolo siano i migliori regali possibili per i bambini. Chi l’ha detto che scoprire i meccanismi di base delle più elementari reazioni chimiche non possa essere altrettanto divertente e stimolante per loro? Oggi i bambini non sono più soltanto esseri da accudire e tenere buoni, ma sempre più vengono (giustamente) considerati soggetti che, a discapito della loro tenera età, possono essere stimolati a seguire un percorso educativo piuttosto che un altro. La cosa importante è farlo senza dimenticare di accompagnarli passo passo in questo cammino, assecondando i loro interessi e gestendo le priorità per uno sviluppo equilibrato anche del loro apprendimento. I giochi per cervelloni, come qualsiasi altra attività, non devono diventare un’imposizione da parte dei genitori, perché in quel caso, probabilmente, un po’ di cervello servirebbe prima di tutto a loro.