ipoclorito di sodio
Scienza

L’Ipoclorito di sodio

Con il nome tecnico-scientifico di Ipoclorito di sodio si fa riferimento alla candeggina, nota anche col nome di varechina.

La candeggina è una sostanza che viene usata soprattutto per le alte capacità disinfettanti, e che si trova in tanti prodotti usati per l’igiene della casa o dei vestiti.

L’ipoclorito di sodio venne scoperto per la prima volta nel 1785, quando il francese Berthollet sviluppò degli agenti candeggianti basati su questa sostanza. Il primo prodotto a base di ipoclorito di sodio venne realizzato qualche anno dopo dall’azienda Javel e veniva soprattutto usato per far tornare bianco il cotone. Ben presto, data la sua efficienza e le sue capacità disinfettanti, cominciò a diffondersi sempre di più e venne usato anche per rimuovere macchie dai vestiti, comprese quelle più resistenti.

L’ipoclorito di sodio si ottiene per mezzo del sale di sodio che si ricava dall’acido ipocloroso. La formula chimica dell’ipoclorito di sodio è NaCIO. Trattandosi di un composto instabile (l’ipoclorito di sodio lasciato al calore si disintegra), non viene venduto puro e commercializzato, ma bensì viene venduto all’interno di prodotti dedicati, abbiamo detto, all’igiene. La concentrazione dell’ipoclorito di sodio nei prodotti varia dall’1 fino al massimo del 25%. Già in una concentrazione del 10-15%, il ipoclorito di sodio risulta corrosivo e ustionante. Nei prodotti della casa in genere è presente nella concentrazione media del 5% ed è irritante per la pelle e per le mucose.

L’ipoclorito di sodio appare come una soluzione chiara, dal colore leggermente giallastro, ed è dotata di un odore caratteristico.

Usi dell’ipoclorito di sodio

L’ipoclorito di sodio oggi viene usato su larga scala. Di certo è uno dei prodotti più usati in agricoltura, nelle industrie chimiche, nei concimi, nelle industrie farmaceutiche, alimentari, nella produzione dei prodotti sintetici, nell’industria tessile e talora si usa aggiungerlo alle acque reflue industriali. Tuttavia la maggior parte dell’uso dell’ipoclorito di sodio è domestico, la candeggina viene usata per pulire le superfici, disinfettarle, e per sbiancare i tessuti.

Il primo uso dell’ipoclorito di sodio è quello disinfettante. Infatti questa sostanza è dotata di un potere ossidante che uccide le spore, i virus ed è fungicida, per questo viene usata nella pulizia della casa.
Il potere disinfettante dell’ipoclorito di sodio si esprime per mezzo dell’acido ipocloroso che si forma quando questa sostanza viene a contatto con lo sporco.

In concentrazioni più o meno ampie, l’ipoclorito di sodio si torva anche nell’Amuchina e quindi torna utile anche come disinfettante alimentare. Infatti questo prodotto viene usato per disinfettare alimenti, come frutta e verdura, ma anche per pulire a fondo gli attrezzi usati per dare la pappa ai neonati ed i loro giochi.
L’ipoclorito di sodio può essere usato, sotto forma di appositi prodotti, per disinfettare frutta e verdura per i bambini o per proteggersi dai pesticidi.

L’ipoclorito di sodio per la cura della pelle

L’ipoclorito di sodio non è solo un ottimo disinfettante (amuchina), ma torna utile per alcune malattie della pelle. Il metodo Ruffini, per esempio, cura almeno un centinaio di condizioni patologiche della pelle. Si utilizza l’ipoclorito di sodio per pulire le ferite, le punture degli insetti, per guarire le bruciature delle piante, ustioni, scottature, bruciature delle meduse.

Secondo il metodo Ruffini, l’ipoclorito di sodio in questi casi stimolerebbe la rigenerazione delle cellule della pelle e quindi aiuterebbe il derma e ricreare le cellule distrutte dalla ferita, dall’ustione e via dicendo.

Ovviamente non bisogna limitarsi ad applicare l’ipoclorito di sodio sulle ferite o sulla pelle: ricordiamo che questa sostanza è irritante. Per questo è sempre meglio sentire prima il parere di un medico e non avventarsi nell’uso terapeutico dell’ipoclorito di sodio.