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Come funziona l’università: quanto studiare per andare bene?

Gli universitari di tutta Italia hanno ripreso da poco le lezioni dopo una sessione d’esami invernale intensa. In questo articolo vogliamo dare qualche dritta a studenti delle superiori o ragazzi che si vogliono avvicinare all’università.

Per questo motivo vedremo cosa si intende per sessioni d’esami, quali differenze ci sono con il liceo e altri consigli di questo tipo.

Bene, sei pronto, sei pronta? Partiamo!

Come funziona l’università?

Partiamo con il dire che l’università è un mondo totalmente nuovo e diverso per chi non ci è mai stato dentro. Hai presente lo studio tutti i giorni, i compiti in classe e le interrogazioni? Dimentica tutto, qui sei tu al centro. Per scrivere questo post ci siamo ispirati a questo articolo su come funziona l’università scritto da Studente Top.

L’università si regola per semestri e sessioni d’esami.

In pratica cominci a seguire le lezioni per alcuni mesi e, al termine delle lezioni, c’è una sessione nel quale ci sono più appelli d’esame al quale potere partecipare. Ogni corso di studi che si è seguito durante i mesi del semestre ha i propri appelli.

Nella maggior parte dei corsi di studi non vi è l’obbligo di frequenza, questo significa che lo studente può tranquillamente prepararsi sui libri per conto suo e partecipare così agli esami.

Le sessioni d’esame sono in genere 3:

  • Sessione invernale: si tratta della sessione d’esami fra gennaio e febbraio. Di solito è la prima sessione delle matricole, ovvero gli studenti iscritti al primo anno di studi;
  • Sessione estiva: la sessione estiva è la seconda sessione d’esami dell’anno e di solito c’è fra giugno e luglio;
  • Sessione autunnale: infine vi è la sessione autunnale, generalmente a settembre, nel quale gli studenti che non hanno dato tutti gli esami durante l’anno hanno la possibilità di recuperare.

Ci sono poi altre sessioni, come quelle straordinarie, dedicate agli studenti laureandi o fuori corso che hanno così la possibilità di svolgere degli esami anche a metà dei semestri.

Come funzionano gli esami e cosa sono i cfu?

Ci sono tre tipologie di esami universitari: gli esami scritti, gli esami orali, gli esami scritti e orali insieme.

Nell’ultima tipologia si tratta di solito di una prima parte scritta con domande a risposta multipla, aperte o esercizi da svolgere e poi, raggiunta la sufficienza allo scritto, un parte orale di solito più teorica e discorsiva (anche se in facoltà come ingegneria fanno svolgere degli esercizi magari con un foglio sulla cattedra).

Il risultato di un esame è valutato in trentesimi e il voto minimo per superare un esame è 18 su 30.

Inoltre esistono i crediti formativi universitari, ovvero ogni esame da diritto ad acquisire dei crediti che riconoscono e attestano che hai completato quello specifico esame avendo studiato un tot. di ore. Se si hanno tutti i crediti si può accedere alla prova finale ovvero la discussione della tesi di laurea.

Misurando la mole di tempo e di studio per una materia, spesso gli studenti attribuiscono una difficoltà alla materia in base ai cfu ad essa imputati, pratica che seppur logica, non sempre è così. Ci sono tante volte esami da 6 cfu molto più difficili di esami da 9. Dipende un po’ tutto dalla propria attitudine personale, dal professore e dall’argomento..

Rispetto alle superiori quindi cambia del tutto l’approccio, uno studente universitario deve essere in grado di organizzare al meglio il proprio tempo, sia per le lezioni (spesso con orari improponibili) che di studio per poter arrivare preparato alla sessione d’esami.

Per questo è necessario acquisire un metodo di studio che ci permetta di essere efficaci veramente nello studio, così da arrivare preparati agli esami senza ansia o stress eccessivo.